Il 18 marzo ha in se due date importanti che a modo loro sono due momenti di sconforto e di rinascita.
Il 18 marzo 1314 veniva arso sul rogo Il Maestro Generale Jacques de Molay ed il Gran Precettore di Normandia Geoffroi de Charney, giorno che segna la fine e l’inizio dell’anno Templare.
L’anno scorso, per la Repubblica Italiana accadde lo stesso: decine di Camion dell’Esercito che in colonna a passo lento portavano fuori regione le salme delle vittime della Pandemia di Covid-19 perché i forni crematori (pratica usata per scongiurare ulteriori epidemie) della Provincia di Bergamo erano troppo sovraccarichi.
Non a caso la Repubblica Italiana ha scelto questo giorno triste per tutti i Templari e per tutti gli italiani, per commemorare le vittime innocenti di questa guerra i cui resti esanimi sono state date alle fiamme come avvenne per il Maestro Generale Jacques de Molay
Polvere siamo e polvere ritorneremo (Genesi, 3, 19), ma è dalle ceneri che rinasceremo a nuova vita
Non nobis Domine Non nobis sed Nomine tuo da Gloriam